domenica 5 gennaio 2020

Dolce Australia


Le fiamme divamparono, ogni traccia di verde era sparita. Scintille brillarono nei loro occhi, quando le lacrime disperate diventarono il fumo che avvolgeva ogni pianta, ogni pietra, ogni vita. L’uomo pallido si avvicinò avvolto dal suo mantello nero, la falce stretta in una mano, l’altra libera con le dita scheletriche in mostra. Il suo sorriso infuse una pace nuova, mentre occhi curiosi osservavano.
«Non temermi, piccola creatura. Non sarai sola».
Il koala si avvicinò barcollando. Provò a parlare, ma gli mancava il fiato. Respirare era faticoso. L’aria intorno era nera e incandescente.
L’uomo pallido gli offrì il braccio libero. «Non parlare, non ce n’è bisogno. Vieni con me, solo questo».
Il koala azzardò un passo nella sua direzione, quando un’esplosione lo fece sussultare. Il fuoco si era accorto che qualcosa non andava. I suoi occhi rossi incenerirono con lo sguardo il nuovo arrivato. «Cosa stai facendo?» tuonò.
L’uomo pallido sostenne lo sguardo. «Quello che stai facendo anche tu».
«Allora sei di troppo» ribatté il fuoco. «Torna a mietere uomini e donne, lontano dal mio territorio».
«Gli uomini e le donne non hanno più bisogno di me, da parecchio ormai» sospirò, lanciando un’occhiata al koala che assisteva al dialogo tra i due tremando e respirando faticosamente. «Ma si sono spinti troppo oltre».
«Stai forse insinuando che io dipendo da loro?» chiese il fuoco, stizzito. «Dagli umani?»
«Parli proprio come loro» commentò l’uomo pallido; dopodiché si rivolse all’animale. «Vieni con me» gli ripeté.
Il koala si guardò intorno. «Non voglio allontanarmi dalla mia famiglia» riuscì a rispondere, mentre il fuoco s’ingrossava di furia ed era pronto a divampare su di loro.
«La tua famiglia e i tuoi amici ti stanno aspettando». Gli offrì ancora una volta la mano con cui non stava stringendo la falce. «Lontano da questo disastro».
Il fuoco, cieco di rabbia, si lanciò su di loro bruciando e soffocando tutto quello che toccava; ma il koala aveva già ritrovato la strada di casa, lì dove le fiamme non bruciavano e l’aria non sarebbe mai venuta a mancare.

PIETRO DELL'OGLIO